mercoledì 25 giugno 2008

C'era una volta la separazione dei poteri

Talvolta leggere il giornale e fare ricerche su Google può rendere la mattinata davvero interessante.

Il tema caldo delle discussioni oggi è sempre la nuova legge sulla sospensione dei processi, che stabilisce circa la sospensione di un anno con "blocco della prescrizione" per tutti i reati con pena non superiore a 10 anni commessi prima del 30 giugno 2002. Il nodo della questione, ovviamente, non è la legge in sé ma il fatto che guarda caso verrebbe sospeso il famigerato processo Mills.

Però leggo da Repubblica:

[...] Con chi insisteva a chiedergli di possibili stralci della norma salva-premier Bobo [Maroni] è stato secchissimo: "Non c'è alcun motivo di dare ascolto a richieste pretestuose. La sinistra si vada a guardare il disegno di legge approvato da D'Alema nel '98 che stabiliva priorità per i processi. L'ha detto bene Gasparri. Perché le cose sono buone solo se le fa la sinistra e cattive se le facciamo noi?".
Al che mi dico: cerchiamo un po' su internet questo disegno di legge... e m'imbatto nel geniale forum di Panorama. Citano il testo originale sul passo incriminato:
Al fine di assicurare la rapida definizione dei processi pendenti alla data di efficacia del presente decreto, nella trattazione dei procedimenti e nella formazione dei ruoli di udienza, anche indipendentemente dalla data del commesso reato o da quella delle iscrizioni del procedimento, si tiene conto della gravità e della concreta offensività del reato, del pregiudizio che può derivare dal ritardo per la formazione della prova e per l'accertamento dei fatti, nonché dell'interesse della persona offesa. Gli uffici comunicano tempestivamente al consiglio superiore della magistratura i criteri di priorità ai quali si atterranno per la trattazione del procedimento e per la fissazione delle udienze
Il legalese mi mette in difficoltà, cerco di analizzare il testo completo, ma non ci capisco granché. Il succo della questione è che nel '97 fu stabilito di istituire, tramite azione del Governo e non del Parlamento, il giudice unico di primo grado, "in vista di una più razionale distribuzione delle competenze degli uffici giudiziari". Mi salta all'occhio il fatto che il primo articolo sancisce la soppressione dell'ufficio del pretore; rimane in vita solamente per gli affari pendenti che vengono definiti dal decreto stesso.
Onestamente, non ho capito nulla. I processi pendenti vengono tolti dalle mani dei pretori secondo varie regole, a seconda che siano ormai in conclusione, se le udienze sono già state fissate e altri criteri (a me) incomprensibili. Che significhi che in tutto questo qualche processo minore possa venir scartato? Non sembra così improbabile.

Allora forse sì, l'articolo 227 del suddetto decreto permette ai giudici (o pretori o che) di archiviare dei processi ancora aperti se ritenuti non abbastanza gravi. Devo riconoscere che effettivamente così non sembra un'idea tanto piacevole... ma nessuno nel '98 si lamentò (sicuramente non ricordo nessuno scandalo).

Ora questa era la parte inquietante del giro su Google di stamattina. Ma torniamo al forum di Panorama, dove un utente scrive addirittura in grassetto:
Preme sottolineare che in un Paese di democrazia liberale spetta al Parlamento individuare quali fatti assumono rilevanza penale e, quindi, quali reati debbano essere perseguiti. Appare, perciò, quantomeno eccentrico che i criteri di priorità imposti dalla disposizione summenzionata del Prodi debbano essere portati all'attenzione del Csm e non del Parlamento.
Perbacco. Allora forse in Italia abbiamo davvero le idee confuse su cosa sia la separazione dei poteri. È verissimo, è il Parlamento a stabilire quali siano i reati, e quali pene attribuire ad essi, emanando leggi. Il Parlamento stabilisce quindi i criteri generali sulla base dei quali il giudice deve agire.
I criteri adottati dai singoli giudici sono invece particolari e specifici. Se un ufficio in una città con alto tasso di criminalità ha cento casi di omicidio e un caso di furto di una televisione, ha ragionevoli motivazioni per dare priorità ai casi di omicidio. Se, invece, in un paesino l'ufficio si occupa solo di furtarelli, non ha senso cancellare i processi perché sono tutti minori.
Anzi il modo in cui è scritto l'articolo 227 mette l'accento proprio su questo principio. Si chiede al giudice "valuta sulla base di gravità, offensività, rischio di vanificazione", quasi verrebbe da dire "con buon senso", se ci sono dei processi di scarsa importanza che potrebbero intralciare le modifiche strutturali dell'organo giudiziario. I criteri adottati da un giudice fanno riferimento alla sua situazione particolare; e questa non è materia su cui il Parlamento si può pronunciare (ma il Csm sicuramente sì! e solamente a posteriori).

Ecco, queste sono le parole chiave: il Parlamento è chiamato a legiferare a priori, stabilendo leggi e regole in senso astratto. La magistratura è chiamata invece ad applicare le leggi a posteriori, valutando a fatti accaduti in che termini una legge vada applicata. Quindi al limite la critica che si potrebbe fare all'articolo 227 è che avrebbe dovuto stabilire criteri più precisi; d'altra parte, proprio per quanto appena detto, e pure per decisione del Parlamento che all'epoca avrà fatto un ragionamento analogo al mio, il criterio stabilito è stato solamente di buon senso. Tutte le decisioni prese poi dal giudice caso per caso vanno riportate non all'organo legislativo bensì al Csm.

Purtroppo il forum di Panorama mi fa pensare che oggi il fenomeno Berlusconi stia distorcendo sempre di più la percezione dei poteri dello Stato. Qui non si tratta nemmeno dell'assurda guerra fra poteri su cui il premier continua a straparlare, ma del fatto che non si colga più la distinzione fra le competenze degli organi costituzionali. Si sta facendo strada l'idea che il Parlamento sia l'unico centro di potere dello stato, al quale tutti gli altri organi devono rendere conto; e man mano le sue possibilità crescono sempre di più, controlla l'informazione, vuole tener sotto mano i giudici, scavalca la Costituzione...

Grazie Silvio.
Discutiamone, commentate! La faccenda è delicata e io non ne ho né esperienza né competenza, per cui magari ho scritto anche delle baggianate colossali... ma l'importante è cercare di capire, e per questo parlarne con altri è fondamentale.
E magari se avete un amico a Giurisprudenza chiedetegli un po'...

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