martedì 19 gennaio 2010

Piccolo!

«E anche un altro sogno.» Sebastian esitò, poi lo raccontò. «Una presenza scura, pulsante, che batte come un enorme cuore. Enorme e forte, che fa tump, tump, che si solleva e poi si distende, dentro e fuori. E molto arrabbiata. Che brucia tutto ciò che disapprova in me... cioè la maggior parte di me.»
«Dies Irae» disse padre Faine. «Il Giorno dell'Ira.» Non sembrava sorpreso. Sebastian gliene aveva già parlato.
Sebastian proseguì: «E la sensazione in me che quella cosa sia viva, assolutamente viva. Noi, al confronto... siamo una scintilla di vita in un blocco che non è vivo e che la scintilla fa muovere e parlare e agire. Ma questo essere è del tutto consapevole; non perché veda o senta, è solo consapevole.»
«Paranoia» mormorò il dottor Sign. «La sensazione di essere guardati.»
«Perché era arrabbiato con lei?» chiese Cheryl.
Ci pensò su, poi rispose: «Non ero abbastanza piccolo.»
«Abbastanza piccolo» gli fece eco Bob Lindy disgustato. «Cibo!»
«Aveva ragione» disse Sebastian. «In realtà ero molto più piccolo di quanto mi sembrasse. O di quanto fossi disposto ad ammettere. Mi piaceva pensare di essere più grande, con grandi ambizioni.» Come impadronirsi del cadavere dell'Anarca, pensò ironicamente. E cercare di guadagnare una grossa somma; questo era un esempio perfetto. Non aveva imparato.
«Perché voleva che lei fosse piccolo?» insisté Cheryl.
«Perché era vero. Un fatto. Dovevo affrontare quella realtà.»
«Perché?» domandò Lindy.
[...]
Continuando ancora la discussione teologica, Cheryl Vale disse: «Ancora non capisco perché Dio dovrebbe volere che ci sentiamo insignificanti. Forse non ci vuole bene?»
«State zitti» sibilò il dottor Sign.
«Dobbiamo essere piccoli» disse Sebastian «per poter essere in tanti. Così miliardi e miliardi di creature potranno vivere. Se uno di noi fosse grande, della stessa grandezza di Dio, allora quanti ce ne sarebbero? Secondo me è l'unico modo in cui ogni anima potenziale può...»
«È vivo» annunciò il dottor Sign. Le spalle gli si curvarono visibilmente. «Ha funzionato. Non l'ha ucciso.» Guardò Sebastian, e accennò un sorriso. «Ha vinto la scommessa. Abbiamo un redivivo. E il redivivo è l'Anarca Thomas Peak.»

Philip K. Dick, Counter-clock World (1967)

venerdì 30 ottobre 2009

Stanco

Troppo, troppo stanco...

lunedì 11 maggio 2009

L'anonimato della sinistra

Spiegatemi voi, perché io fino ad oggi pensavo che il neosegretario del PD fosse Dario Franceschini. Eppure su Repubblica scopro possibilità alternative.

lunedì 20 aprile 2009

Aprile nero (un appunto)

L'invenzione dello stato di Israele è una di quelle cose che mi piace etichettare come "l'hanno fatta fuori dal vasino". Immaginatevi se oggi spuntassero degli etruschi in giro per il mondo e iniziassero a tornare un po' alla volta in Toscana, poi più massicciamente, e, infine, per qualche gioco della politica si decide di separare la Toscana dall'Italia e di fondare l'Etruria. Boia.

Questo è un gioco mentale contestabile e oltretutto tardivo - dopo sessant'anni (cento?) non c'è molto da dire. Senonché, perché oggi Israele ha sempre ragione? Vi invito a leggere con attenzione i fatti recenti. Da come la leggo su Repubblica e Corriere non mi viene da condividere gli attacchi iraniani; però, perché non c'è il coraggio di farsi avanti e di parlarne? L'Olocausto non è una giustificazione per tutto... Israele è uno stato come gli altri, con le stesse responsabilità nei confronti del resto del mondo.

Invece di tentare una riflessione composta (provate un po' a leggere il "riassunto" della Wikipedia, per il gusto di apprezzare il totale caos creatosi nell'ultimo secolo) recupero solo ad un pezzo degli Area del 1973, quando la sinistra era sinistra1 ed era filopalestinese.



Area, Luglio, agosto, settembre (nero) ("Arbeit Macht Frei", 1973)


PS: Potremmo ricordare comunque gli eventi di qualche mese fa. In questo articolo, che ho recuperato per caso, è curiosa l'affermazione firmata Polito: «Ogni guerra che coinvolge Israele è un' occasione ghiotta per l' antisemitismo. Anche chi non sta "con Israele", ha dunque il dovere di vigilare innanzitutto su se stesso, per imparare a essere "per Israele"». Altre perle compaiono nel testo. Non trovate che siano un po' troppe le occorrenze della parora "antisemitismo"?
PPS: Questo piccolo post non è un proclama politico, non è argomentato, è improprio, non è completo, non è chiaro. È solo un dito puntato piuttosto male, anzi un tributo a Demetrio Stratos.


1 Insomma, era più sinistra di adesso (sindrome da "si stava meglio quando si stava peggio"? Si stava peggio?).