Piccolo spazio pubblicità

Talvolta guardare i cartelloni pubblicitari è illuminante per capire la realtà che ci circonda; anzi, considerando l'ossessione dei pubblicitari per le statistiche (e non parlo solo di Google), la pubblicità è proprio uno strumento ottimale.

Il primo esempio l'ho trovato sul regionale Venezia-Milano: dopo aver constatato tristemente che gli italiani, con tutte le loro difficoltà ad arrivare a fine mese, viaggiano oramai solo in macchina, mentre i treni si riempiono di immigrati di tutti i continenti, ho visto un cartello giallo che pubblicizzava una società di "trasferimento monetario" - cosa che tra l'altro ho capito solo ora cercando su Internet. Il punto? Il cartello era in francese e segnalava solamente i trasferimenti verso la Tunisia. Cosa ancora più bella, il tunisino fotografato a mezzo busto spalancava la bocca per l'emozione e metteva in piena mostra una sana dentatura irregolare e incompleta. Non lo dico perché mi vien da criticare le dentature dei tunisini, Dio ci scampi dall'odontoiatria, ma perché ben s'accosta alla media delle pubblicità nostrane.

Parlando invece delle pubblicità italiane, anzi, di quelle milanesi, ho visto oggi il fantastico cartellone della Fondazione Italiani nel Mondo con tanto di slogan "Insieme costruiamo il PDL nel mondo". Di nuovo Internet aiuta e spiega che la Fondazione... che? Sembra un qualche tipo di ente, non meglio specificato di "soggetto", per la promozione dell'esportazione di prodotti italiani sotto l'ala accogliente di Silvio Berlusconi. È un ente politico? Economico? Una loggia? Lo scopriremo entro la fine del mese, quando verrà presentato ufficialmente a Roma.
Bella però l'immagine usata come reclame: cinque omini, o dovrei dire omoni, data la rotondità del centrale Sergio De Gregorio, vestiti di nero, a metà fra le iene e degli impresari delle pompe funebri. Fossero sei potrebbero fare una spallata. Non che ci sia da biasimarli, con la crisi in arrivo quello è l'unico settore sicuro e quasi con aspettative di guadagno...